Cosa è?
Il feltro è una stoffa piuttosto particolare, realizzata con fibre animali. Non è un tessuto in quanto non proviene da un intreccio ordinato di fili (trama/ordito al telaio) ma viene prodotto con l’infeltrimento delle fibre. Di solito si usa la lana cardata di pecora. Il feltro è caldo, leggero e impermeabile.
Le fibre vengono bagnate con acqua calda, intrise di sapone e manipolate (battute, sfregate, pressate) fino ad ottenere, con processi meccanici e chimici, l’infeltrimento. La loro legatura è data dalla compenetrazione delle microscopiche squame corticali che rivestono la superficie dei peli. Il processo è progressivo ed irreversibile. Il feltro tradizionale è del colore dei peli usati, perciò ha un colore che varia dal bianco avorio al beige chiaro.
A cosa serve?
Nelle tecniche di stampa calcografiche, che presuppongono l’uso di un torchio, il feltro serve ad attutire la pressione che il rullo esercita sulla matrice e sulla carta, evitando che quest’ultima si laceri, ma serve anche ad accompagnarla affinché, sotto pressione, raccolga l’inchiostro dei solchi della matrice.
Tradizionalmente i feltri usati in un torchio calcografico sono 3. Nella figura la loro posizione, le funzioni e le caratteristiche.