Cosa è?
E’ una lastra (di metallo, legno o linoleoum) su cui viene depositato dell’inchiostro e che può essere stampata in più copie grazie alla pressione esercitata dal torchio.
Nella calcografia vengono utilizzate matrici di metallo quali il rame, lo zinco, l’ottone, l’alluminio, il ferro e l’acciaio. L’inchiostro si deposita nei solchi delle matrici calcografiche e, durante la fase di stampa e grazie alla pressione del torchio, l’inchiostro si trasferisce sul foglio di carta.
Nelle tecniche di stampa quali la xilografia e la linoleografia invece, l’inchiostro viene depositato sulla matrice attraverso un rullo, dunque viene inchiostrata la superficie della matrice, mentre i solchi restano vuoti e puliti. Per questo motivo si chiama stampa in rilievo. Durante la fase di stampa con il torchio, l’inchiostro si trasferisce dalla superficie della matrice alla carta.
Ma quante copie si possono fare con una matrice?
Questa è una domanda che viene spesso fatta.
La risposta è “dipende…”
Le matrici in metallo duro come l’acciaio, l’ottone e il rame, possono sopportare il logorìo di molte stampe, purchè lo stampatore operi in modo accorto. Si possono raggiungere e superare le 100 copie.
Le matrici in metalli più teneri, quali lo zinco e l’alluminio, sopportano meno il logorìo del processo di stampa. Certamente meno di 100 copie.
Le matrici in plexiglass sono molto delicate e si possono usare per la puntasecca. Il numero delle copie si riduce drasticamente a meno di 10.
Le matrici in linoleoum sono più delicate, ma non necessitano molta pressione in fase di stampa e possono sopportare almeno 50 copie, purché stampate con cura ed attenzione.
Infine le matrici in legno (sono quelle tradizionalmente usate nell’antichità) possono dare origine a più copie in relazione al tipo di legno. I legni provenienti da alberi da frutto quali pero, noce, melo, ciliegio, faggio, sono quelli più resistenti.